Purtroppo, la correlazione esiste. Le evidenze scientifiche in nostro possesso ci dicono che l’obesità è un fattore di rischio per la comparsa di tumori.
Le persone obese possono avere una serie di problematiche di natura, per così dire, meccanica. L’eccesso di peso comporta una maggiore fatica per qualsiasi tipo di movimento, sovraccarica le articolazioni, comprime gli organi interni e affatica la respirazione. Ma non è solo questo aspetto, pur rilevante, a costituire il principale fattore di rischio.
Il tessuto adiposo, se in eccesso, agisce come tessuto endocrino alterando il fisiologico assetto ormonale e rilasciando sostanze infiammatorie, le adipochine, che esercitano un’azione flogistica sistemica. L’infiammazione, se localizzata, ha una notevole importanza costituendo una reazione fisiologica a un problema patologico. Ad esempio, nel caso di un’escoriazione l’infiammazione locale dei tessuti lesionati implica l’attivazione del sistema immunitario e ne rende possibili i meccanismi di difesa dai microrganismi patogeni e i processi di guarigione.
D’altro canto, quando l’organismo è sottoposto a un’infiammazione costante e generalizzata, sistemica, come nel caso delle persone obese, aumenta in maniera considerevole il rischio di sviluppare malattie cronico degenerative (come le malattie cardiocircolatorie, il diabete, i tumori).
In particolare, il grasso addominale sembra avere un’azione infiammatoria più incisiva del grasso sottocutaneo. Non a caso la circonferenza addominale viene considerata un indice prognostico anche quando si parla di sindrome metabolica. La sindrome metabolica è descritta da una serie di parametri (ipertensione, iperlipidemie, iperglicemia, BMI e indici biometrici accresciuti rispetto al dato di popolazione medio), che molto frequentemente compaiono nel quadro clinico di una persona obesa.
I fattori di rischio enunciati possono avere un’aggravante fondamentale data dall’età, a seguito del processo cosiddetto di inflammaging. L’efficienza dei processi metabolici del nostro organismo decresce con l’avanzare dell’età. Si registra pertanto nell’anziano un aumento dell’infiammazione cronica sistemica. Questa infiammazione aggiungendosi a quella data dall’obesità causa un aggravamento sensibile del rischio di contrarre malattie gravi. Per tali ragioni, se controllare il peso può essere utile a scopo preventivo nei giovani lo è ancora di più in età adulta e presenile, al fine di compensare una probabilità tumorale già aggravata dall’età.
Controllare il peso, pertanto, è sempre utile come strategia preventiva di patologie oncologiche.