Integratori per lo sportivo, scelta opportuna?

In ogni sport praticato a livello agonistico vengono suggeriti una serie di supplementi nutrizionali a sostegno della prestazione atletica. Frequentemente ci si rivolge alla supplementazione proteica, o all’assunzione di sali minerali, oppure ancora si cercano antiossidanti o antinfiammatori. Purtroppo gli effetti non sono sempre quelli attesi, e solo per atleti d’élite sottoposti a carichi di allenamento estremi, si crea talora l’effettiva necessità di intervenire con un’integrazione mirata e limitata nel tempo, ma non dimentichiamo che spesso entrano in gioco interessi economici ingenti, come nel calcio.

In effetti ogni sportivo necessita di un’adeguato livello di proteine, sali, vitamine, grassi insaturi, antiossidanti, ma non esiste alcuna ragione per cui tale fabbisogno debba essere soddisfatto con prodotti di sintesi. L’effetto degli antiossidanti, ad esempio, sembra essere funzionalmente dipendente dalla dose di utilizzo. I polifenoli pare agiscano secondo un principio ormetico, ovvero esplicando un effetto positivo a piccole dosi, mentre un’assunzione sovradosaggio causerebbe per contro un’inibizione della funzione attesa quando non addirittura un effetto pro-ossidativo.

La grande attenzione rivolta alle strategie di supplementazione spesso nasconde una carenza di informazioni rispetto alle corrette strategie di nutrizione per lo sportivo. Per ogni sport esistono strategie nutrizionali specifiche, ma sempre all’interno di alcuni principi generali che ogni agonista deve conoscere e applicare, sia per la tutela della propria salute che per il miglioramento della prestazione sportiva.

Come prepararsi a un evento gara? Come mangiare prima e dopo un allenamento? Quanto e quando bere? Si tratta di concetti semplici, ma per niente scontati, che tuttavia ogni sportivo dovrebbe conoscere e applicare. Le competenze di un nutrizionista sono a disposizione di chiunque intenda approfondire tali argomenti.

Come afferma R.J. Maughan, studioso di fisiologia dello sport, non esiste un’alimentazione in grado di trasformare un giocatore limitato in un campione, ma certamente un’alimentazione scorretta può trasformare un campione in un atleta mediocre.